Racconti/poesie

Puoi vedere ciò che non esiste?

 Sì. Le stelle.

“Che c’entra?” dirai, “esse esistono”, certo.

Alcune delle stelle che vedi, non esistono più: puoi solo vederne gli effetti. Ora ti spiego bene.

Non vedi proprio una stella, ma la sua luce, che è ben diverso.

Immagina una sorgente d’acqua, su un monte altissimo, ed immagina di trovarti a valle.

Vedi l’acqua che sgorga da essa, ed il fiume che ne discende?

Guarda quella foglia, da quando è caduta nel fiume ha percorso tutte le sue anse, le discese, le strettoie; ha perfino attraversato un lago ed una grotta sotterranea.

Ora immagina che all’istante la sorgente smetta di donare vita al fiume. E’ tutto qui.

Dovrai attendere emozioni, prima che il fiume smetta di scorrere completamente. Nel frattempo potrai “ammirare”, se così si può dire, ancora il fiume discendere e completare le sue curve, l’ultima volta.

Ecco, una stella è una sorgente di luce: quando si spegne, muore, e smette di produrre luce, ma essa continua a scorrere in ogni direzione, anche verso di noi, finché non si esaurisce.

Così potrai ammirare ciò che è stato della stella, ma non ciò che essa è in quell’esatto istante.

Così le persone: esse mostrano ciò che erano fino ad un attimo prima, ma non ciò che sono o saranno.

Anche noi, Uomini, riflettiamo luce: da molto lontano si può ancora vedere la nostra fanciullesca innocenza.

Einstein diceva:

“immagina di cavalcare un raggio di luce, vedresti le cose e le persone che erano affianco a te quando sei partito stare ferme per sempre”.

Sarebbe un bel modo di fermare il tempo.


di Federico Morelli

Studente di ingegneria meccanica, appassionato di poesia, de magnà e de beve, di Meccano, lego e meccanica: insomma, di tutto ciò che sia circolare e che giri (NO! non di "quelle").

 

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