Fisica

Magnetizzarsi con l'arte: anche i colori "parlano"

Ei Billy, lo senti anche tu questo odore?

No… non quello, fetente. Intendo questo profumo, profumo di arte.

Meta del giorno: il Vaticano e, nello specifico, la Biblioteca Apostolica. Si parte!

Perché ci troviamo qui? Oggi mi sento un po’ Alberto Angela, perciò il mio scopo sarà propagare cultura al mio discepolo prediletto, ovvero tu caro Billy! Perciò ascolta attentamente...

La Biblioteca Apostolica Vaticana è una struttura che la Santa Sede ha edificato e curato fin dal 1400. Ancora oggi il suo valore rimane inestimabile, non solo per essere dotata di “un abbondante e prezioso patrimonio librario” ma anche perché possiede la più grande sala affrescata al mondo, al di fuori delle chiese.

Bene... non ti senti già più saccente? Adesso però parliamo del vero motivo per cui ti ho portato qua!

Da tempo, gli studiosi sono interessati a cercare testimonianze sulla direzione del nord magnetico terrestre.

“Non avevo altro a cui pensare?” Lo so Billy, ma non tutte le persone passano interi pomeriggi ad oziare su Netflix (ancora per poco)

Prima di tutto: come si genera un campo magnetico?

“Un campo magnetico è generato da cariche elettriche in moto che, a loro volta, sono soggette a forze dovute a un campo magnetico”

Detto questo, come saprai anche la Terra è un grande magnete naturale, perciò da buon magnete che si rispetti genera un campo magnetico; a differenza di quello dei nostri amati geomag, questo campo non è però costante ed uniforme nel tempo, ma varia di intensità e direzione col passare delle eree geologiche.

È proprio per questo motivo che ci troviamo nella Biblioteca Vaticana!

È stato scoperto che le pitture murali di alcune stanze conservano la direzione del campo magnetico terrestre al momento della loro produzione, ovvero il 1750.

Ma ovviamente, prima di procedere, tu, da Billy curiosone quale sei, mi chiederai: a chi si deve questa grande intuizione?

Tutto merito dei docenti della facoltà di Scienze a Torino e, in particolar modo, di Giacomo Chiari, esperto in mineralogia, che per primo notò nel colore rosso il pigmento dotato di proprietà magnetiche.

(Se sei un Billy insaziabile di conoscenza, puoi approfondire qua)

Perché proprio il rosso?

Questo colore contiene nientepopòdimeno che: grani di ematite

L’ematite è un minerale del ferro presente in natura molto frequentemente; quando è applicato su un muro mantiene una magnetizzazione residua prossima a quella del campo magnetico terrestre.

In che modo?

I colori utilizzati per le pitture murali si ottengono realizzando una sospensione di diversi materiali solidi in un liquido.

Basta pensare ad ogni granello di ematite formato da un dominio con un preciso momento magnetico:

Quando il colore viene applicato sul muro, il momento magnetico all’interno della sospensione comincia a ruotare allineandosi in prossimità del campo geomagnetico.

Che succede quando la pittura di asciuga?

Colpo di scena: non si può più modificare il momento magnetico.

Grazie a questa proprietà, utilizzando un magnetometro, nella galleria vaticana della Biblioteca Apostolica tanti Billy senza Netflix hanno rilevato la direzione del polo nord magnetico terrestre nel lontano 1750. 

Curioso, vero? E ti dirò di più (Che Alberto Angela sarei altrimenti?)

La disciplina, facente parte della geofisica, che studia le proprietà magnetiche di rocce e sedimenti e le caratteristiche del campo geomagnetico del passato, sia in termini direzionali che di intensità è il paleomagnetismo.

Gli studi in questo settore hanno portato ad un’altra importante scoperta. In molte rocce di età recente, la direzione di magnetizzazione risulta opposta a quella del campo geomagnetico attuale.

Per intenderci: è come se il Polo nord magnetico fosse al posto del Polo Sud terrestre, e viceversa.

La conclusione a cui si è pervenuti indica che il campo geomagnetico è passato da normale (cioè orientato con il Polo nord come oggi) a inverso.

Un bellissimo viaggio all’insegna dell'arte e della scienza, ma adesso come torniamo a casa?


In copertina Koichi Okamoto : "Magnetic field record".

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