San Lorenzo e le stelle (s)cadenti
10 agosto. Milioni di nasi al cielo in cerca di una scia luminosa, tutti in attesa di esprimere un intimo desiderio.
Le stelle cadenti affascinano un po’ tutti, dai piccini ai bocciofili in tardo post-pensione.
Ma se c’è una cosa che ci piace fare è distruggere la poesia dell’ignoto per costruirvi una gratificante conoscenza. Cominciamo dal principio.
Cosa sono le stelle cadenti?
Il nome è scientificamente fuorviante: se davvero una stella cadesse nell’orbita terrestre riserveremmo ben altri desideri a questo catastrofico evento. Per fortuna di poeti e non, questi enti sono delle meteore, ovvero frammenti di un corpo celeste (tipicamente una cometa o un asteroide) che entrando in contatto con l’atmosfera terrestre (a causa dell’attrito provocato dalla stessa) si incendiano.
Potrebbe sorprenderti il fatto che un corpo possa prendere fuoco semplicemente per attrito dell’aria, ma leggere che questi corpi arrivano nella nostra atmosfera con velocità dell’ordine della decina di chilometri al secondo dovrebbe placare qualche tuo dubbio.
Il corpo raggiunge temperature tali (migliaia di gradi) da passare direttamente dallo stato solido a quello di vapore (processo di sublimazione): questo fa sì che nella sua discesa attraverso l’atmosfera la meteora perda progressivamente massa (che si disperde appunto come vapore nell'aria) in un processo che viene chiamato ablazione. Se questo processo non consuma completamente la "stella cadente” e questa riesce a schiantarsi al suolo, il corpo risultante viene definito meteorite.
Perché la notte di San Lorenzo?
Lorenzo fu uno dei sette diaconi di Roma, martirizzato nel 258. Non starò qui a raccontarti la storia della sua vita, mi basta che sappia che la sua morte avvenne durante la persecuzione dei cristiani ad opera dell’imperatore Valeriano: nonostante non ci siano notizie certe, la sua morte avvenne "per mano" del fuoco.
E in questo particolare che risiede l’analogia con le meteore: esse sono evocative dei carboni ardenti che portarono alla morte il santo.
Perché il 10 Agosto?
Questa è la domanda più interessante. Ora sai cosa sono le stelle cadenti, perché le si associa ad uno specifico santo, ma non sai perché la “magia” avviene proprio quel giorno (in realtà in quei giorni).
Sappiamo, dopo un poco di roghi ed abiure varie che la Terra orbita attorno al sole. Nonostante l’orbita non sia assolutamente fissa, le variazioni sono relativamente minuscole e la “rotta” è mantenuta con diligenza e determinazione. Sappiamo inoltre che un giro completo attorno al sole dura circa 365 giorni.
Raccogli le informazioni Billy ed ascolta: nel periodo limitrofo al 10 agosto la terra attraversa lo sciame meteorico delle Persiedi, si trova quindi a passare nel bel mezzo di centinaia e centinaia di meteore che derivano tutte dalla cometa Swift-Tuttle. In questo periodo la possibilità di osservare le "stelle cadenti” è quindi molto più alta del normale, e l’evento si ripete di anno in anno.
Ti basti sapere che i primi avvistamenti registrati risalgono al 36 d.c. ad opera dei cinesi.
Come già detto, in Italia associamo l’evento al martirio di San Lorenzo (le Persiedi vengono infatti chiamate “Le lacrime di San Lorenzo”), ma nel passato i romani associavano l’evento ad una benevola pioggia di sperma del Dio Inuo-Priapo atta a fecondare i campi.
Chissà se sono riuscito a rovinare la magia.
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